LAB PEOPLE



Emanuela Torri. Il mio curriculum vitae emozionale si può riassumere in un commento dell’artista Claudio Parmiggiani : “Che senso ha per te, oggi essere artista? Lo stesso di sempre. Cogliere, anche solo per un attimo, l’emozione che è dentro lo sguardo di un mio simile … interrogarmi dentro quello sguardo … così come dentro le più umili delle cose. Illudermi di poter significare solo un infinitesimo dell’intimità e dell’umanità che c’è in quello che osservo dare forma a questo … con una mano … nient’altro.” Il mio curriculum lavorativo corrisponde perfettamente con le mie passioni, in poche parole faccio nella vita quello che mi piace: progettare e realizzare laboratori creativi per bambini, genitori, musei e istituzioni. I laboratori sono pensati in un’ottica di continua trasformazione per offrire diversi percorsi trasversali a più aree tematiche, cercando di immettere nei processi intellettuali, immaginativi, di coloro che vi partecipano, paradigmi, metafore e simboli desunti dall’espressione artistica del passato, presi in prestito dalla contemporaneità ma utilizzabili ben oltre il campo dell’arte stessa.



Rossana Caniglia, termina i suoi studi in conservatorio sette anni fa dove ha imparato a suonare e cantare.
Da sempre aveva nel cuore la voglia di condividere il suo piacere di fare musica con i bambini, così prepara la sua piccola valigia a va in giro per l’Italia alla ricerca di qualcuno che avesse il suo stesso desiderio…presto si accorse che erano in tanti presso la scuola di musica “Donna Olimpia” di Roma .
Dopo un po’ di chiacchierate le si accende la lampadina di Archimede e dà inizio al suo viaggio  nel modo dei giochi suonati.


Marco Mignani chef creativo, ha lavorato per Alice Ristorante, per Trussardi alla Scala e ora collabora con il ristorante Park Hyatt a Milano. Per Marco la cucina è una maniera di vivere, è una piccola camera delle meraviglie che racchiude sogni, sguardi, scene di vita quotidiana, storie sentite e storie vissute. Le creazioni culinarie sono come opere d'arte, l’obiettivo di giocare con la cucina viene connotato come esperienza tesa alla valorizzazione e allo sviluppo di competenze e sensibilità di ciascun bambino, avviando un contatto reale con gli ingredienti, l’arte culinaria e la fantasia, creando così relazioni densi di significati e sollecitazioni. Durante le fasi laboratoriali, il ruolo di uno chef è quello di permettere ai bambini lo sviluppo istintivo con la materia, sollecitando la curiosità e gli stimoli visivi e tattile. A me mi piace è un laboratorio che sostiene i bambini nell’andare al di là del ruolo di osservatori.In quest’ottica il laboratorio “a me mi piace” non conduce i bambini a una meta, ma gli offre degli strumenti di viaggio.


Luisa Lanza. Ho precedenti penali come grafico pubblicitario eh si ne ho combinate tante ero una tale pasticciona ma creativa... Sentivo che la mia strada però era un'altra e così decisi di sperimentare quel magico mondo della fotografia, ho vissuto delle esperienze incredibili in uno studio fotografico e ho persino esposto le mie foto. “Aldilà della maschera”  fu il mio primo progetto di senso compiuto. Mi sono resa conto che per me era una cosa importante e facevo tutte le cose al contrario, così, decisi di fare un corso all'istituto italiano di fotografia, prima di aver fatto un'altra mostra in un associazione culturale “percorsi poetici del senso femminile”. Nel tempo in cui seguivo il corso assistevo alla realtà dell'associazione, catturavo attimi e sguardi intensi dei vernissage, allestivo le mostre.  I miei progetti fotografici sono come un'analisi e una sperimentazione dell'inconscio attraverso gli specchi e me stessa. La mia fotografia è divisa tra immaginario e reale ovvero ricerca e reportage. Adesso sto sperimentando una nuova tecnica: la manipolazione con le pellicole Polaroid e il trasferimento su carta.



Giulia Ticozzi. Mi piace lavorare con le immagini e in effetti ho sempre un occhio di riguardo a tutte le novità nel campo della fotografia e delle arti visive. Lavoro con alcuni fotografi come assistente, aiuto un sito a scegliere le immagini per accompagnare le notizie, organizzo lezioni di storia e tecnica fotografica, laboratori e workshop per le tutte le età e le esigenze. Sono appassionata degli album di famiglia e quando qualcuno mi propone di vedere le fotografie delle vacanze, non dico mai di no. Mi piace fare fotografie alle cose più strane e coinvolgere le persone nei miei scatti. I miei lavori si possono vedere qui http://giuliaticozzi.tumblr.com/



Emanuele Laviosa. Ufficialmente faccio parte di quella categoria che viene definita "designer", ma devo ammettere che raramente prendo la matita in mano, se non per appuntare delle osservazioni fatte durante la giornata. Mi occupo infatti della ricerca strategica e qualitativa finalizzata alla creazione di output sostenibili che valorizzino il design grazie a un approccio User-Centered. L'utente finale è al primo posto, tanto da diventare lui stesso il creatore dei progetti che affronto. Il mio sogno è quello di far capire al mondo che il design non è estetica, non è solo forma, ma è soprattutto funzione che risponde a esigenze reali del consumatore finale.



Gianpaolo Parodi. Sono nato nel 1987 a Savona. Sono molto estroverso, fantasioso e con una grande voglia di stupire la gente con le mie foto. Mi piace usare la macchina fotografica come se fosse una penna per raccontare le mie storie, sensazioni e immaginazioni. Ho frequentato l'Istituto Italiano di Fotografia di Milano uscendo col massimo dei voti, dandomi anche la possibilità di esporre in varie mostre. Sono sempre in cerca di nuove esperienze, non mi fermerò mai di sperimentare.



Miriam Valvassori. Sono un’educatrice che ama scoprire la musicalità in tutte le cose, dal borbottio della moka alla mattina all’arpa celtica, dal canto alle parole, dal movimento dei rami di un albero a quello delle braccia del direttore d’orchestra.

Penso che i bambini con le loro parole inventino mondi nuovi, averci a che fare ogni giorno mi porta a confrontarmi con una realtà che è sempre in bilico sull’utopia…che bello sarebbe accompagnarli con fiducia nel mondo della musica e vedere cosa può succedere!


Cecilia Torresi. 
Occhi che sorridono,
Occhi che piangono,
Occhi che esplorano,
Occhi che osservano,
Occhi che scoprono,
Occhi che si innamorano,
Occhi che fanno innamorare...
e io cinque anni fa me ne sono innamorata.È così che la mia innata passione per l arte ha trovato nei bambini la giusta direzione. Mi danno la voglia di rinnovarmi e trovare nuove modalità e stimoli da proporgli. È per questo che ogni giorno cerco di mettermi in gioco,per fargli vivere esperienze nuove attraverso esperienze artistiche e musicali.Per crescere con loro, per loro e con loro.